Facciamo i conti

Stardoll, cosa ti è successo?

Ce lo chiediamo ormai da tempo.

Chiusi in casa e possibilità di uscita solo per motivi di necessità: durante la quarantena siamo stati in tanti a tornare su Stardoll e a svagare la mente vestendo le nostre amate bamboline virtuali.
Ciò che abbiamo trovato era il solito sito di sempre, quindi nessuna novità, ma molti meno utenti attivi.
Gli anni sono passati, ma in che modo?

Io, così come la gran parte di voi, nel 2010 ero una bambina che navigava su internet alla ricerca di nuovi giochi.  Scoprii Stardoll.
Oggi, ormai a metà 2020, quanti bambini ci capita di incontrare su Stardoll? Quanti sono i nuovi utenti? E quanti sono gli utenti paganti? Perché Stardoll non introduce alcuna novità? Verrà mai risolto il problema del Flash?
È difficile rispondere a questa serie di domande, ma proviamo a capirci qualcosa insieme.

La nostra cara Mia è riuscita a trovare alcuni dati riguardanti la società Glorious Games Group. Sono stati tradotti dallo svedese e sono comunque dei dati parziali, però questi numeri ci possono indicare qualcosa.

Qui vediamo una sorta di Conto Economico:

Per dirlo in breve, un Conto Economico ci dice il risultato di un’esercizio economico: alla fine dell’anno, l’impresa ha guadagnato? E quanto?

Beh, nel caso di Stardoll sembrerebbe proprio di no! Nel 2016 abbiamo una perdita di 37mila migliaia di corone svedesi; facendo una conversione, corrispondono a 3,5 milioni di euro!
Le perdite diminuiscono nel 2017 e nel 2018. A primo impatto sembrerebbe essere una cosa positiva, ma tutto sommato è dovuto al fatto che oltre alla diminuzione delle vendite vi è stata una corrisponde diminuzione dei costi: reazione piuttosto ovvia e che non porta ad una reale soluzione del problema.
Insomma, io credo che Stardoll stia cercando di diminuire i suoi costi operativi perché sono troppo alti: sono costi che superano i suoi “incassi”!

Qui vediamo anche una sorta di Stato Patrimoniale:

Lo Stato Patrimoniale è una “fotografia” dell’azienda alla fine dell’anno. In alto vediamo le attività (ciò che l’azienda possiede) e in basso le passività (ciò con cui l’azienda si finanzia).
La regola è che le passività coincidono sempre con le attività! Perciò il totale che leggiamo nella riga finale è lo stesso in entrambe le immagini riportate.

Possiamo vedere che dal 2016 al 2018 Stardoll ha ridotto il suo asset (ovvero le sue risorse) e ciò non ci sorprende! Essendo in perdita non basta diminuire i costi, ma si deve “dar via ciò che si possiede”.
Quindi, se avete capito bene il principio, corrispondentemente alle attività sono diminuite anche le passività. Ciò significa in parte meno debiti, ma anche meno “soldi in tasca”.

E ancora, qui vediamo i salari e i dividendi:

I salari sono gli stipendi dei dipendenti dell’azienda, i dividendi sono la somma di denaro che si dà agli azionisti che hanno investito nell’azienda.
Insomma, qui leggiamo una parte delle uscite, che sono state segnate in verde; in blu, invece, leggiamo i ricavi.

Come al solito, negli anni sono diminuiti i ricavi e sono diminuite anche le uscite. Ancora una volta, nessuna sorpresa: si salva il salvabile.

E ora un po’ di indici!

Le voci sono tante.
Brevemente vediamo che c’è stato un taglio dei dipendenti con una leggera diminuzione degli stipendi di ognuno.
Poi leggiamo un EBITDA negativo: il reddito dell’impresa (senza considerare le tasse e altre voci, ma solo considerando la gestione dell’azienda in sé) è negativo! Pari addirittura a -20000 nel 2016, è un po’ aumentato negli anni, ma non riuscendo mai a diventare positivo.

Insomma, è un bel guaio.

Allora, tiriamo le somme:

Per ogni anno troviamo a sinistra le vendite e a destra i ricavi.

Questo istogramma parla da solo: Stardoll non ha ricavi; solo nel 2010, nel 2011 e nel 2013 ha chiuso in positivo. Nel 2016  c’è un collasso! Le perdite sono incredibili.
Dal 2009 al 2012 l’azienda ha visto un aumento delle vendite, magari ha investito un po’ e ha avuto anche dei risultati. Ma dal 2012 in poi le vendite sono diminuite così tanto che nulla è riuscito a coprire i costi che servono a sostenere il sito.

In conclusione, la situazione non è affatto rosea.

Io non sono un’esperta e, oltre a qualche compitino, non ho mai fatto una vera analisi di bilancio; in più i dati sono difficili da interpretare.
Potrei sbagliarmi, ma l’impressione che ho avuto è che si è destinati al fallimento.
Cosa fa l’azienda per migliorare? Nulla! Solo qualche taglio di costi qua e là. Il problema non è tanto andare in perdita, quanto il fatto che la società stia abbandonando Stardoll a sé stesso, cercando di perderci troppo.

Nel 2017 dicono di Stardoll:
“Una vera storia di successo ma seguita anche da un periodo difficile di tagli”
“La società non ha tenuto il passo con lo sviluppo del telefono cellulare e ha perso gran parte della sua base di utenti. Nell’autunno del 2015, gli investitori hanno perso il loro interesse per l’azienda, il che ha portato il fondatore Mattias Miksche ad acquistarli per un importo sconosciuto. “

Quindi, tornando a noi, cosa ne sarà di Stardoll?
La mia personale opinione è che Stardoll non abbia vita lunga in mano al Glorious Games Group. Se non chiude, magari sarà venduto.

Il tempo ci darà le risposte..
Per ora, cari lettori, godiamoci le nostre amate dolls! 😉

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