Cosa sta succedendo su Stardoll?

Abbiamo avuto bisogno della quarantena per tornare su Stardoll e scoprire che il sito non è più quello di una volta.

Nessuna novità, ma forse in questi anni di pausa abbiamo preferito crogiolarci nei bei ricordi mitizzando un po’ il tempo piacevole passato qui.

Dal nostro rientro (febbraio/marzo 2020) abbiamo avuto a che fare con crash, bug, problemi con Flash e persino un attacco hacker. Lo Spotlight va e viene, i club non si vedono più, la comunicazione dello Staff è latente, i prezzi continuano a salire e la community italiana impazzisce facendo riaprire blog polemici di cui non sentivamo la mancanza.

Forse è vero che si stava meglio quando si stava peggio? Nel gennaio 2011 erano tutti preoccupati per la (falsa) notizia di un’acquisizione di Stardoll da parte della Disney. Chissà, magari se fosse successo veramente tanti problemi non ci sarebbero stati.

Gli ultimi aggiornamenti su Stardoll

Il primo grande cambiamento lo abbiamo avuto nel 2013.

È questo l’anno in cui lo Staff decide di dedicarsi esclusivamente alla lingua inglese. Non esisteranno più le doll locali (Giugiu.Stardoll per l’Italia), lo starblog italiano verrà chiuso, i contenuti non saranno più tradotti o personalizzati con gli eventi nazionali e le segnalazioni potranno essere inviate solo in inglese, portoghese, spagnolo e turco. Con la promessa (ancora visibile dopo 7 anni) di presentarci un sito “ancora più entusiasmante”.

Il 2013 è anche l’anno in cui Stardoll inizia a diminuire i festeggiamenti per l’incremento degli iscritti. L’ultima volta sarà nel 2016 per festeggiare i 400 milioni (ne abbiamo parlato anche qui sul blog).

Oggi, quattro anni dopo, non abbiamo ancora raggiunto quota 450.

 

Da Stardoll a Glorious Games Group

È il 2016 quando Stardoll entra a far parte del gruppo Glorious Games. Come abbiamo raccontato sul blog, Mattias Miksche passa da CEO di Stardoll a presidente del consiglio di amministrazione del gruppo. Al suo posto, Thomas Lindgren. Lo stesso Lindgren che nel 2018 sostituirà Miksche anche come presidente del gruppo e che nel febbraio 2020 abbandonerà l’azienda per ricoprire gli stessi ruoli altrove.

Con l’arrivo del Glorious Games Group si interrompono tutte le collaborazioni coi grandi brand. Oggetti gratuiti per l’ultima serie della Disney? Mai più. Una collezione in collaborazione con Alberta Ferretti? Solo un bel ricordo. Un gioco coinvolgente per promuovere Moonacre? Figuriamoci.

Al loro posto arriva Clique, una sorta di Depop svedese diretto da Mona Landh con Miksche presidente. Su Stardoll arrivano anche dei concorsi e degli articoli, ma il tutto sparisce dopo qualche tempo finendo presto nel dimenticatoio.

Stardoll, l’Italia e gli utenti

Ho provato più volte a contattare lo Staff per chiedere maggiore attenzione per noi italiani. Come Stardoll Italia avevamo anche avviato una petizione con raccolta firme per chiedere più tutela. La risposta, purtroppo, è stata sempre la stessa: il pubblico italiano è trattato esattamente come gli altri, non è nel loro interesse riavere un community manager nella nostra lingua (ergo: a mai più starblog italiano) e il sito è già pieno di articoli interessanti e concorsi in inglese che ci devono bastare come bastano a tutti.

Dicono che, nonostante quanto scritto nel form di contatto, possiamo tranquillamente inviare segnalazioni in italiano. Tanto loro utilizzeranno Google Translate per risponderci. Peccato che questa procedura allunghi i tempi di risposta anche di settimane, lo sappiamo bene a nostre spese.

Ciò che ancora non riesco a spiegarmi è il loro rapporto con i social media. Dopo aver chiuso l’Official Stardoll Blog (una “pausa”, dicevano) e aver creato confusione perché “Tutti su Facebook! Ma se condividi il tuo nickname ti cancelliamo la doll. Tutti su Instagram! Ma se riveli il tuo username ti puniremo“, oggi non è più vietato condividere i propri nomi, ma i social di Stardoll sono fermi. Solo su Facebook hanno pubblicato giusto due post, mentre su YouTube i video di Brittany sono calati drasticamente come le loro visualizzazioni.

Stardoll e Flash

Lo sappiamo da luglio 2017: Adobe cesserà il supporto a Flash alla fine del 2020. Questo significa che negli ultimi tre anni sono tanti i siti che hanno abbandonato progressivamente questo plugin. Non Stardoll, che oggi continua ad avere problemi di caricamento e di vulnerabilità.

Cosa succederà tra 7 mesi? Stardoll modificherà il sito o sarà destinato a chiudere? È la domanda che ci facciamo un po’ tutti da qualche tempo e l’unica risposta ufficiale dello Staff è: “Provate a cambiare browser e non contattateci finché non avremo una soluzione”.

Forse davvero, chi vivrà vedrà.

Io, personalmente, spero per il meglio. So che il gruppo Glorious Games ha commissionato una ricerca per capire il futuro dei Dress Up Games, anche perché sembra che gli sia rimasto in mano solo Stardoll. I risultati della ricerca costano 3.900 dollari. Io sono riuscita a ottenere una demo, dove però i numeri sono tutti censurati perché non ho pagato. Da alcuni commenti sembra che ci si aspetti una crescita del settore, d’altra parte i competitor di Stardoll continuano a investire e nuovi giochi stanno spuntando come funghi.

Ovviamente non bastano queste informazioni, anche se positive, per assicurare lunga vita a Stardoll. Mattias Miksche è un imprenditore: se il prodotto non va più, lo vende o lo elimina senza farsi troppi problemi.

Stardoll e il Covid19

Come se tutto ciò non bastasse, il Covid19 è arrivato prepotentemente anche negli uffici di Stoccolma.

Diversi dipendenti si sono ammalati e il team creativo, ai primi di aprile, era messo peggio di tutti. La diretta conseguenza? Niente nuovi abiti per un bel po’. Attualmente le uscite nello Starplaza riguardano principalmente articoli riciclati e venduti a prezzi più bassi.

L’ultimo aggiornamento di Lisa.Stardoll (la nuova Callie.Stardoll per intenderci) è del 6 aprile e ci dice semplicemente che lo Staff creativo è ancora fuori gioco e chissà per quanto lo sarà. La Pasqua stardolliana 2020 non vedrà musica, ricchi premi e cotillon come gli anni passati.

Conclusioni

Stardoll non ha mai spiccato per le sue doti comunicative e molte delle informazioni che ho condiviso con voi le ho trovate autonomamente sui siti svedesi. Non so cosa ci riserverà il futuro e non so quanto di quello che ci dirà lo Staff potrà essere preso per vero (durante l’ultimo attacco hacker andava in giro dicendo che la causa era la connessione lenta degli utenti).

Rimpiango davvero i tempi in cui trovavamo nella nostra casella di posta continui messaggi rassicuranti di Stardoll.  Mi mancano i tempi in cui bastava mandare un messaggio per ricevere una risposta personalizzata e piena di amicizia. Oggi invece siamo circondati da silenzio e da risposte automatiche. Non veniamo presi sul serio e, se insitiamo un po’, il massimo che otteniamo è una risposta fredda e secca.

I tempi della community online per ragazzi che amano la moda sono davvero lontani.

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