Stardoll Diaries: come tutto ebbe inizio

Era una notte buia e tempestosa… Snoopy avrebbe iniziato così questo racconto.
Io mi limiterò a dire che era un lunedì pomeriggio come tanti altri mentre lavoravo tenendo aperto Stardoll.

È una cosa che faccio speso: lascio aperta la pagina ma mi occupo di altro, andando e venendo dalla scrivania. Quando mi ricordo verifico la chat e i messaggi, ma spesso li guardo sempre troppo tardi. Ecco perché quando ho visto di avere dei messaggi non letti ho pensato a qualcuno che mi aspettasse da un po’.

Invece era lo staff.

Ora non so voi, ma per chi ha degli haters (tristissimo su Stardoll), ricevere messaggi da Stardoll significa essere ripresi per delle sciocchezze solo perché qualcuno ha inviato segnalazioni vendicative. Quindi mi aspettavo un “vergognati non si fa” o un “ti abbiamo rivoluzionato la presentazione perché lasciava intendere che forse nei giorni dispari dei mesi pari dici parole inappropriate”.

Niente di tutto questo.

stardoll diariesInizia così la mia avventura nella serie Stardoll Diaries, mesi prima della pubblicazione del primo video.

Vuoi girare un video per noi?

Nell’email inviata privatamente, Stardoll mi comunicava la nascita di questo progetto (da tenere segreto fino al suo lancio) e mi chiedeva di realizzare un video per spiegare come il sito aveva contribuito alla mia formazione professionale.

Linee guida: non fornire informazioni personali e riconducibili a me (oltre al metterci letteralmente la faccia), girare il video in HD e in posizione orizzontale, evitare rumori fastidiosi di sottofondo (come il vento nei video di Noelani) ed essere me stessa.

Durata massima 3 minuti. Scadenza: la domenica dopo, il 7 giugno.

Sei pregata di parlare inglese

Panico totale. Potevo giocare in inglese, scrivere in inglese, segnalare in inglese… ma parlare in inglese facendo finta di essere naturale e di non dovermi concentrare sulle pronunce? No, questo era decisamente più impegnativo!

Mi sono quindi prima scritta il testo in italiano, poi l’ho tradotto in inglese. Infine mi sono esercitata per imparare tutto a memoria con la pronuncia corretta.

Ho girato il video qualcosa come dodici volte, macchevelodicoafare.

Ogni volta dimenticavo una parola, mi veniva da ridere, arrivava il vento, passava gente, avevo il sole negli occhi… Sì, perché per raccontarmi meglio ho pensato di girare il video nel mio luogo preferito, ovvero in montagna. Quindi alla fine ho compresso tutto e l’ho inviato allo staff. Era il 6 giugno.

Ricominciamo da capo

Il 9 giugno mi ricontatta la responsabile. “E se rigirassi il video senza montagna ma in un ambiente più statico e più professionale?” Nessun problema (come no), anche se il bello del mio lavoro è proprio quello di non aver un ufficio fisso ma di poter lavorare ovunque ci sia una connessione internet.

[Saltiamo la parte del gira, ridi, dimentica la parola, ricomincia, pausa, riprova…]

You are live!

Il 6 agosto, due mesi dopo la prima email, un mese dopo la pubblicazione del primo video e con cinque giorni di ritardo, il mio video è finalmente live.

Me ne accorgo più per la valanga di visite e di messaggi nel guest book che per l’email ricevuta dallo staff. L’ansia inizia a salire. E se non piaccio? E se ho una brutta pronuncia? E se si vede che ho imparato a memoria quello che dovevo dire? E se mi prendono in giro?

Fortunatamente ricevo solo messaggi carini, tanti complimenti, tanti ringraziamenti per essere d’ispirazione, tante domande e tante richieste d’amicizia. Gli unici che si lamentano per il mio accento inglese sono rumeni, quindi pazienza. Inizio a essere soddisfatta di me.

stardoll diariesCosa ho imparato da questa esperienza

La community turca è forte e potente. Il giorno dopo sono diventata National Cover Girl e seconda nella classifica Cover Girl (prima era la Stardesigner della settimana) solo perché sono stata votata in massa da loro. Ho imparato a dire merhaba e teşekkür e per un paio di mesi ho usato Stardoll solo in lingue inglese.

Ho anche scoperto che per Stardoll gli utenti non sono tutti uguali.

La prima ragazza, Brittany, aveva già mostrato il suo volto nel blog ufficiale di Stardoll.
Non ci sorprende quindi che lo staff le abbia successivamente affidato una rubrica tutta sua. In più, a detta di molti, il suo video è il più visto della serie solo grazie all’animaletto gratuito.

Il mio video invece non aveva la spiegazione nella descrizione e chi non parlava inglese ha fatto fatica a capire la mia storia. Solo successivamente lo staff ha aggiunto i sottotitoli in turco.

Nazeli invece ha girato il video nella sua lingua, lo spagnolo. Anche per lei nessuna descrizione scritta, ma sono stati aggiunti i sottotitoli. A differenza mia e di Brittany, il suo video è stato pubblicizzato davvero poco, facendole ricevere pochissime visualizzazioni. Il giorno dopo non era nemmeno National Cover Girl del Messico.

Infine abbiamo Miss Stardoll 2014, con un lungo video in portoghese. Voci di corridoio (leggi: blog vari) ritengono che la popolarità del suo video sia dovuta proprio al titolo vinto lo scorso anno.

Ecco la storia della serie Stardoll Diaries. Ecco come è nata l’iniziativa e quali sono state le sue protagoniste. A questo punto solo una domanda sorge spontanea: l’iniziativa continua o è già terminata come quella per le Stardesigner? Dov’è la protagonista di novembre?

2 Comments

  • Jazmine

    Tempo fa vidi per caso il tuo video (infatti ti chiesi qualcosa in chat se ricordi) e, che dire, adoro queste iniziative le trovo stimolanti, rende Stardoll meno “gioco” e più un sito di moda e formazione ^^

    • E’ vero, rendono il sito un po’ più reale… peccato però che non ci sia continuità e che non tutti amino vedere Stardoll come un posto “impegnato” 😉

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